Cosa si può fare per limitare gli effetti negativi della spasticità o dell’ipertono?

Quando l’ipertono assume una valenza decisamente negativa, e cioè quando limita l’autonomia del paziente, impedisce una corretta igiene persona- le o un adeguato nursing, quando costringe in atteggiamenti coatti le arti-colazioni o quando è fonte di dolore, si impone un trattamento adeguato che potrà essere, in relazione all’entità e alla localizzazione del sintomo, farmacologico e/o sioterapico-riabilitativo e/o chirurgico.

Oltre a questi trattamenti che verranno analizzati successivamente, si può agire con alcuni interventi di tipo pratico, quali:

• il movimento passivo delle articolazioni per tutto il range articolare produce un effetto benefico sull’ipertono che può durare anche per più ore;
• l’ortostatismo ed il cammino con tutori determinano uno stabile e prolungato stretching delle anche, delle ginocchia e delle caviglie;
• il rilassamento volontario della muscolatura può essere favorito da tecniche di concentrazione e di respirazione lenta e profonda;
• il cambiare frequentemente posizione ed assumere posture corrette sia a letto che in carrozzina, possono ridurre notevolmente il fenomeno della spasticità.In particolare si sono dimostrate utili la posizione prona (a pancia in giù) e quella a rana o a yoga (con le gambe piegate e le ginocchia aperte). Anche l’immersione in acqua (in piscina o a volte anche in vasca da bagno) può risultare ef cace. Molti pazienti sperimentano inoltre un buon rilassamento dopo un’intensa attività sica che impegni la muscolatura sovralesionale, mentre il superlavoro sottolesionale nelle lesioni incomplete è scarsamente efficace: spesso l’affaticamento della muscolatura paretica provoca aumento della spasticità.