È POSSIBILE PER UN MIELOLESO FARE ANCHE ATTIVITÀ AGONISTICA, E QUALI SONO GLI SPORT PRATICABILI?

Occorre anzitutto distinguere tra sport a livello agonistico e attività sportive inquadrabili nel contesto di un programma riabilitativo.

Prendendo in esame in questa sede solo quest’ultimo aspetto, attività sportive che risultano molto utili sono il ping-pong, il tennis, il tiro con l’arco, il nuoto, la scherma, e alcuni sport di squadra come il basket e il rugby.

Il tennis comporta un notevole impegno, e quindi un importante rinforzo muscolare, sia per gli spostamenti che occorre imprimere con un braccio alla carrozzina, sia per la rapidità con cui deve agire l’altro arto superiore, impegnato con la racchetta a respingere la pallina oltre la rete. Il tennis tavolo (ping-pong) richiede meno spostamenti e, per questo motivo, oltre al fatto che è praticabile anche in spazi ridotti con costi contenuti, può essere introdotto molto precocemente come attività aggiuntiva alla palestra per la rieducazione del controllo del tronco nel paraplegico ed anche dell’arto superiore nel tetraplegico.

Lo sviluppo della muscolatura degli arti superiori è molto rilevante anche nella pratica del tiro con l’arco, che determina una torsione del tronco ed il conseguente rinforzo del cingolo scapolo-omerale per la posizione obbligatoriamente assunta dal paziente sulla carrozzina rispetto al bersaglio da colpire. La scherma impegna meno il tronco (vi è un arto superiore libero che si utilizza per agganciarsi alla carrozzina) ma di più l’arto superiore dominante con rischio di tendiniti inserzionali da sovraccarico; inoltre prevede l’impiego di una maschera – di solito metallica – il cui peso, che grava sulla colonna cervicale, limita la possibilità di inizio precoce dell’attività nell’assalto vero e proprio.

Nella pratica del basket, in ne, insieme alla necessità di imprimere con una mano velocità e spostamenti rapidi alla carrozzina, si deve unire l’utilizzo coordinato dell’altra mano per palleggiare, passare e tirare il pallone al momento opportuno. Molto importante inoltre, in questo come in altri giochi di squadra, la capacità di stimolare lo spirito di gruppo.


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Tratto da "Blue Book - 201 risposte alla mielolesione" di Mauro Menarini e Judit Timar,
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