LA MEDICAZIONE DELLE PIAGHE DA DECUBITO
LA MEDICAZIONE
DELLE PIAGHE DA DECUBITO
(a cura di Simone Bajardo e Roberto Gagliardi)
Le lesioni da decubito sono aree di danno localizzato della cute e del tessuto sottostante, causate da pressione, stiramento o frizione.
Condizione fondamentale per prevenire e curare l’ulcera da decubito è alleviare la pressione sull’area interessata
GRADO 1
Eritema stabile della cute integra, non reversibile alla pressione. Decolorazione, calore, edema, indurimento sono indicatori di lesione.
Applicare pasta all’ossido di zinco più volte al giorno. Valutazione giornaliera.
GRADO 2
Parziale perdita di spessore della cute che coinvolge l’epidermide, il derma o entrambi. L’ulcera è super ciale; ha le apparenze di abrasione, vescica o leggera depressione.
FASE SIEROSA NON DETERSA
Detergere con soluzione siologica, applicare uno strato molto sottile di idrogel, coprire con lm in poliuretano. Sostituire la medicazione ogni 1/2 giorni.
FASE SIEROSA DETERSA
Medicazione a base di idropolimero e schiuma in poliuretano. Su cute resistente e macerata usare quotidianamente prodotti con effetto barriera (spray all’argento metallico).
FASE GRANULEGGIANTE
Detergere con soluzione siologica, applicare placca di idropolimero e schiuma in poliuretano. Sostituire la medicazione ogni 2/3 giorni.
FASE RIEPITELIZZANTE
Detergere con soluzione siologica, coprire con lm in poliuretano. Rimuovere la medicazione ogni 2/3 giorni.
GRADO 3
Danno e necrosi del tessuto sottocutaneo, che si può estendere no alla fascia muscolare senza coinvolgerla. Si presenta come una cavità profonda, che può essere o meno sottominata.
FASE SIEROSA NON DETERSA
Detergere con soluzione siologica, spalmare un leggero strato di idrogel e riempire la cavità con schiuma in poliuretano, coprire con lm in poliuretano. Rimuovere la medicazione ogni 1/2 giorni. Se ferita infetta riempire la cavità con garza iodoformica.
FASE SIEROSA DETERSA
Detergere con soluzione siologica, applicare schiuma in poliuretano o alginato di calcio e coprire con lm in poliuretano. Rimuovere la medicazione ogni 1/2 giorni.
Su indicazione medica utilizzare VAC terapia1.
FASE GRANULEGGIANTE
Detergere con soluzione siologica, applicare schiuma in poliuretano più medicazione secondaria. Rimuovere la medicazione ogni 1/2 giorni.
Su indicazione medica utilizzare VAC terapia.
FASE RIEPITELIZZANTE
Detergere con soluzione siologica, coprire con medicazione a base di idropolimero e schiuma in poliuretano. Rimuovere la medicazione ogni 2/3 giorni.
GRADO 4
Estensione necrotica a muscoli e/o strutture di supporto (tendini, capsule articolari, osso).
FASE SIEROSA NON DETERSA
Detergere con soluzione siologica, spalmare un leggero strato di idrogel e riempire la cavità con schiuma in poliuretano, coprire con lm in poliuretano. Rimuovere la medicazione ogni 1/2 giorni. Se ferita infetta riempire la cavità con garza iodoformica.
FASE SIEROSA DETERSA
Detergere con soluzione siologica, applicare schiuma di poliuretano o alginato di calcio e coprire con lm in poliuretano. Rimuovere la medicazione ogni 1/2 giorni.
Su indicazione medica utilizzare VAC terapia.
FASE GRANULEGGIANTE
Detergere con soluzione siologica, applicare schiuma in poliuretano più medicazione secondaria. Rimuovere la medicazione ogni 1/2 giorni.
Su indicazione medica utilizzare VAC terapia.
FASE RIEPITELIZZANTE
Detergere con soluzione siologica, coprire con medicazione a base di idropolimero e schiuma in poliuretano. Rimuovere la medicazione ogni 2/3 giorni.
NECROSI (NON STADIABILE)
Applicare quotidianamente spray all’argento metallico per favorire il distacco dell’escara. Una volta rimossa la necrosi procedere alla medicazione secondo lo stadio riscontrato. Si ricorda che la necrosi del tallone è l’unica che non deve essere rimossa, a meno che non ci sia uttuazione, in ltrazione, edema o fuoriuscita di liquido della stessa. In qualsiasi caso può essere indicata la rimozione chirurgica per accelerare i tempi di guarigione.
1VAC terapia: sistema a pressione negativa, continua o intermittente, in grado di eliminare l’essudato e il materiale infetto. Promuove la perfusione tissutale favorendo la granulazione e la riduzione dell’edema. Tecnica originariamente nata per uso ospedaliero, ultimamente si è diffusa anche in ambito domiciliare.
...continua