Che cosa è e a che cosa serve un catetere?

Il catetere è un dispositivo di varia foggia che consente lo svuotamento vescicale quando questo è impedito da deficit della contrattilità (paralisi) del detrusore o da ostacoli, anatomici (ipertro a prostatica) e/o funzionali (“spasmo” dello s ntere striato e/o liscio), dell’uretra.
Il catetere può essere lasciato “a dimora” all’interno del viscere per tempi prolungati (cateterismo a permanenza) o solo per il tempo strettamente necessario allo svuotamento della vescica (cateterismo intermittente). L’utilizzazione del catetere “a dimora” si è ultimamente molto ridotta, a causa dei frequenti inconvenienti che può determinare, mentre la pratica del cateterismo intermittente è sempre più diffusa, sia perché previene le complicanze ed i rischi a carico dell’uretra, sia perché la tecnologia dei cateteri di questo tipo si è via via affinata, soprattutto nel settore dei cateteri definiti “idrofili” o “autolubrificanti”.
Esistono oggi in commercio anche kit composti da un catetere idrofilo integrato con una sacca graduata per la raccolta dell’urina: ciò rende possibile il cateterismo a letto, sulla carrozzina e anche fuori dalle mura domestiche. I più recenti risultati di questi progressi tecnologici sono costituiti da un set completo in cui al catetere idrofilo ed alla sacca collegata si unisce anche un contenitore di acqua sterile che viene semplicemente svuotato sul catetere stesso al momento dell’uso. Quest’ultimo accorgimento consente all’utilizzatore la più completa autonomia rendendo possibile il cateterismo in ogni situazione e dovunque (sul lavoro, in viaggio), con l’ulteriore garanzia della massima igiene, trattandosi di un sistema perfettamente chiuso.


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Tratto da "Blue Book - 201 risposte alla mielolesione" di Mauro Menarini e Judit Timar,
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