Come si modifica il meccanismo della respirazione dopo una lesione spinale?

In caso di lesione incompleta tra C1 e C3 vi può essere una compromissione della funzionalità diaframmatica con severe ripercussioni sulla dinamica ventilatoria. Se non è possibile raggiungere l’autonomia respiratoria si rende necessario il supporto di un ventilatore meccanico, a volte solo per qualche ora al giorno. La tosse, inoltre, è assolutamente inef cace e il paziente necessita di assistenza per eliminare all’esterno le secrezioni tracheo-bronchiali (catarro).

Una lesione tra C4 e C8 non compromette l’attività del diaframma, per cui l’autonomia respiratoria potrà essere raggiunta (anche se dopo un certo periodo di tempo). La paralisi della muscolatura accessoria della respirazione (in particolare gli intercostali e gli addominali) rende però poco ef cace il meccanismo della tosse.

Una lesione dorsale (tra D1 e D12) determina la paralisi della muscolatura intercostale e addominale: al di sopra di D8 la tosse è scarsamente efficace, mentre nelle lesioni più basse la funzione ventilatoria può considerarsi praticamente normale.

Purtroppo, se la lesione superiore a C3 è completa, vi è la morte per la paralisi di tutti i muscoli respiratori (diaframma compreso): se ciò non avviene, per la tempestività dei soccorsi, il paziente può sopravvivere solamente con l’ausilio permanente della ventilazione meccanica o dell’elettrostimolazione del nervo frenico.

La ventilazione meccanica serve ad introdurre aria, e quindi ossigeno, nei polmoni e ad eliminare l’anidride carbonica. Può essere effettuata con ventilatori a pressione positiva (l’aria viene “spinta” all’interno dei polmoni) o a pressione negativa esterna (facendo espandere la gabbia toracica e dilatare i polmoni riproducendo il meccanismo siologico della inspirazione). L’elettrostimolazione del nervo frenico, mediante elettrodi posti direttamente sui nervi, determina una contrazione del diaframma per cui l’aria penetra nell’albero respiratorio con modalità simili a quelle naturali.

Nelle lesioni cervicali “alte” a volte può essere necessario eseguire una tracheostomia1 permanente che, attraverso la presenza di una “cannula tracheale”, consente una adeguata ventilazione nonché una più agevole aspirazione delle secrezioni bronchiali.


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Tratto da "Blue Book - 201 risposte alla mielolesione" di Mauro Menarini e Judit Timar,
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