Esistono comunque possibilità per il paziente mieloleso di procreare?

La possibilità per il mieloleso di avere gli per via naturale è legata alla presenza di erezioni sufficientemente valide da consentire il coito e alla eiaculazione anterograda durante il coito stesso.
Tale situazione si realizza solo in una piccola percentuale di casi (dall’1 al 6% nelle lesioni complete e dal 6 al 10% nelle lesioni incomplete), per cui è necessario ricorrere molto spesso a metodiche di fecondazione assistita (inseminazione artificiale “in vivo” o “in vitro”).

La raccolta degli spermatozoi dal paziente può avvenire in vari modi. In presenza di eiaculazione anterograda non possibile durante il coito, il liqui- do seminale può essere ottenuto mediante la masturbazione, il vibromassaggio penieno o l’elettroeiaculazione. Con le stesse tecniche può essere indotta anche una eiaculazione retrograda: si dovrà provvedere, in questo caso, all’isolamento degli spermatozoi dalle urine mediante particolari metodiche che ne impediscano il rapido deterioramento all’interno della vescica (alcalinizzazione preventiva delle urine, mediante accorgimenti dietetici e/o farmacologici).

Se la lesione ha coinvolto il centro toraco-lombare dell’emissione (T9-L1) non vi è la possibilità di ottenere in alcun modo l’eiaculazione: la raccolta del liquido seminale potrà avvenire solo chirurgicamente mediante il prelievo degli spermatozoi direttamente dai deferenti, dall’epididimo o dal testicolo.


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Tratto da "Blue Book - 201 risposte alla mielolesione" di Mauro Menarini e Judit Timar,
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