GLI ESOSCHELETRI

Nell’anno 2011 è stato presentato l’esoscheletro (eso = esterno) dall’azienda californiana Ekso Bionics. Il prodotto è un’elaborazione di studi condotti in campo militare già dagli anni sessanta, per permettere ai soldati di spostarsi sul terreno per lunghe percorrenze portando zaini molto pesanti, mantenendo agilità e riducendo la fatica.

Dal 2005 il progresso tecnologico ha consentito di sviluppare un dispositivo (che accoglie la persona al suo interno: in altri termini viene “indossato”) completamente controllato da un computer che elabora in continuo i dati rilevati dalle componenti periferiche e realizza adeguati “movimenti” per ottenere una deambulazione efficace e sicura. Viene azionato da motori che “mobilizzano” le articolazioni dell’anca e delle ginocchia (che il soggetto gestisce spostando il carico), mentre un insieme di sensori percepisce la posizione delle diverse componenti per dare equilibrio e coerenza al sistema.

Più o meno contemporaneamente sul mercato sono stati lanciati altri prodotti simili, per alcuni aspetti migliorativi o solo più economici: Rex Bionics (Nuova Zelanda), ReWalk Robotics (Israele), Cyberdyne (Giappone), per cui “… si lavora alacremente per ridurre il peso e l’ingombro di questo scheletro robotico. Ma anche per dargli maggiore equilibrio, più maneggevolezza e maggiori funzioni”.1

A chi sono rivolti? I dispositivi sono utilizzati per favorire la ripresa della deambulazione di persone con paralisi (o paresi) motoria, secondaria a lesioni del midollo spinale o dell’encefalo, con caratteristiche somatiche (altezza e peso) ben definite e stato di coscienza non compromesso. Sono necessarie inoltre funzioni cognitive conservate per poter comprendere i movimenti elaborati dal computer e gestire gli ausili che servono a mantenere l’equilibrio.


...continua

Tratto da "Blue Book - 201 risposte alla mielolesione" di Mauro Menarini e Judit Timar,
Versione completa con testo e immagini ordinabile in modo completamente gratuito.


ORDINA LA TUA COPIA GRATUITA