In che misura la lesione midollare può influenzare il rapporto sessuale nella donna?

Si è già detto che, a differenza dell’uomo (dove il danno coinvolge anche le funzioni erettive ed eiaculatorie), nella donna il problema essenziale dal punto di vista anatomico è quello della insensibilità che si realizza al di sotto del livello lesionale. Coesistono inoltre alterazioni della lubrificazione vulvo-vaginale e dell’erezione clitoridea: tutto ciò potrà in uenzare negativamente il rapporto ma può essere prevenuto/limitato dalla paziente stessa o “compensato” dal partner con manovre ed accorgimenti per così dire “integrati” nella dinamica del petting e dei preliminari.

Naturalmente il de cit sarà diverso in relazione al livello ed alla completezza della lesione: in ogni caso, numerose esperienze insegnano che non si deve necessariamente e obbligatoriamente escludere la possibilità di trovare modalità alternative che permettano di giungere a qualche forma di piacere, anche perché la donna in genere ha di per sé vissuti sessuali più “cerebralizzati” dell’uomo. L’applicazione di differenti tecniche di approccio nel rapporto sessuale, lo studio attento del proprio corpo, la ricerca di altre zone sensibili, la partecipazione del partner a queste “ricerche” sono tutti elementi che contribuiscono ad acquisire una nuova, diversa sessualità, che può rivelarsi molto soddisfacente al di là della “consumazione” vera e propria dell’atto sessuale.


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Tratto da "Blue Book - 201 risposte alla mielolesione" di Mauro Menarini e Judit Timar,
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