L’uso delle cellule staminali per scopi terapeutici: la medicina rigenerativa

Il fatto che le cellule staminali possano contribuire a riparare un organo danneggiato ha stimolato la ricerca su questo tipo di cellule. L’idea è che se si “aggiungono” cellule staminali in un paziente (trapianto) si possono aumentarne le capacità rigenerative e quindi riparare i danni dovuti a incidenti, malattie, invecchiamento. Per esempio, se il paziente ha una leucemia e l’unico modo per eliminare le cellule tumorali è di distruggere tutte le cellule del midollo, alla fine del trattamento il paziente non sarà più in grado di fabbricare cellule del sangue e dovrà passare il resto della sua vita a subire trasfusioni. La soluzione del problema è venuta dalle cellule staminali: prelevando midollo osseo da un consanguineo sarà possibile isolare cellule staminali del midollo, coltivarle come se fossero delicata erbetta da giardino per farle diventare abbondanti e poi iniettarle nel paziente. A parte i problemi di rigetto controllabili con adeguati farmaci, il paziente ricostruirà il proprio midollo osseo grazie alle cellule trapiantate e potrà così riprendere a fabbricare le proprie celle del sangue e a non aver bisogno di trasfusioni per vivere.


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Tratto da "Blue Book - 201 risposte alla mielolesione" di Mauro Menarini e Judit Timar,
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