Quali attenzioni vanno riservate all’abbigliamento?
Il mieloleso dovrebbe abituarsi ad indossare le scarpe quando è in carrozzina, per proteggere le dita dai traumi e prevenire danni alla pianta dei piedi. In caso di micosi interdigitali o ulcere al tallone vanno benissimo anche i sandali aperti. Attenzione all’altezza delle suole e dei tacchi: le variazioni eccessive si accompagnano inevitabilmente a una diversa angolatura delle caviglie e, a volte, delle anche e delle ginocchia. Una “zeppa” troppo alta provocherà una maggiore estensione del piede (con possibile effetto “laccio” o decubito del calzino sul dorso della caviglia) mentre un “tacco 12” potrà determinare la “chiusura” dell’angolo del ginocchio, con schiacciamento del polpaccio e dell’anca e aumento del carico sugli ischi. Scarpe nuove, rigide, o comunque dif cili da calzare possono causare lesioni cutanee: andrebbero sempre portate scarpe morbide, molto comode, almeno di una misura in più rispetto a quelle utilizzate prima della mielolesione. Evitare le calzature a punta stretta in quanto favoriscono la formazione dell’unghia incarnita, evento già di per sé abbastanza frequente nella patologia spinale.
Vestiti e biancheria devono essere semplici, senza grinze o pieghe: sono sconsigliati i vestiti stretti, non portare portafogli ed oggetti rigidi nelle tasche, spille e cinture. Per chi soffre di incontinenza urinaria e tendenza alla micosi inguinale, preferire i boxer (e l’equivalente femminile) agli slip: da proscrivere il tanga o il perizoma per ovvi motivi di igiene e di rischio decubito.
Molta cura va riservata alla scelta dei pantaloni, che dovrebbero essere senza bottoni sporgenti o cuciture sul sedere, per limitare l’attrito e gli sfregamenti sulla cute, in particolare quando si usa la tavola per gli spostamenti. Esistono ditte specializzate in indumenti studiati appositamente per persone con dif coltà motorie e costrette a vestirsi in posizione seduta.
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