Quali sono gli aspetti psicologici legati alla relazione con l’assistente a domicilio?

È possibile che il ruolo di caregiver (la persona che aiuta in maniera preminente) sia svolto da qualcuno che non è un famigliare ma una persona che si occupa professionalmente dell’aspetto dell’assistenza; una nuova figura che orienta il suo percorso formativo allo svolgimento di questo ruolo. Oltre alla garanzia sulle competenze per quanto riguarda gli aspetti tecnici dell’assistenza alla persona con mielolesione, occorre tenere presente che comunque si tratta della condivisione di una esperienza in cui gli aspetti relazionali sono sempre in primo piano.

Come in ogni relazione d’aiuto sono rilevanti: l’attitudine all’ascolto, la capacità di relazione, l’attenzione agli stati d’animo anche non espressi verbalmente, il pensiero e la riflessione sul coinvolgimento emotivo.
La presenza in casa di una persona estranea alla storia famigliare non è di semplice gestione; innanzitutto è determinante la selezione, in quanto il caregiver deve possedere caratteristiche di affidabilità e di capacità di comprendere e utilizzare in autonomia le informazioni utili all’assistenza (dall’igiene al riconoscimento di eventuali cambiamenti clinici).

Sono elementi necessari: il rispetto della privacy nel tempo libero, un comportamento rispettoso nella quotidianità, la puntualità del compenso, l’adeguatezza delle richieste. Queste modalità di relazione consentono di assicurare un clima di fiducia reciproca.


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Tratto da "Blue Book - 201 risposte alla mielolesione" di Mauro Menarini e Judit Timar,
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